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Valutazione dei rischi


Il metodo per la valutazione dei rischi, sia che una macchina si trovi allo stato virtuale (cioè sia in fase di ideazione) o sia presente in concreto (macchina già realizzata), segue una procedura dettata dalla norma EN 1050. In base a questa normativa si definisce una successione di passi logici che consentono ai progettisti di analizzare le fonti di pericolo in modo sistematico ed esaustivo, nonché di verificare la congruità delle misure di sicurezza ipotizzate o poste in essere in relazione al livello tecnico presente al momento della costruzione o modifica della macchina. Le procedure hanno come scopo finale l’eliminazione, attraverso una progettazione accurata, del maggior numero di rischi possibili: eventuali rischi o pericoli residui dovranno essere segnalati e tenuti sotto controllo dall’utente. In sede di gestione dei pericoli esistenti la normativa vigente (norme EN 292/1 - 292/2 – 414 e Allegato 1 della Direttiva Macchine) prescrive che questi devono essere identificati, descritti in base alla loro natura o alle conseguenze che essi possono determinare. Il risultato finale deve essere una “fotografia” sintetica della macchina da un punto di vista della sicurezza. Da una analisi pratica si deduce che l’origine del pericolo può ricondursi ad uno o più dei seguenti accadimenti:
- uno stato di fatto presente sulla macchina;
- una situazione particolare che si verifica sulla macchina;
- un comportamento umano volontario o involontario;
- un errore o uno scostamento rispetto alle procedure di lavorazione indicate dal costruttore;
- un coinvolgimento di personale estraneo all’uso della macchina
- una riduzione delle prestazioni della macchina
- un guasto sui dispositivi di sicurezza
Dopo aver identificato i pericoli presenti si procede alla stima dei rischi con essi connessi : sono possibili a tale proposito due approcci:

METODO DEDUTTIVO: l’analisi prende l’avvio dall’evento finale (incidente) dal quale poi si risale alla causa scatenante;
METODO INDUTTIVO: si assume come punto di partenza il guasto che si verifica, quindi, attraverso una analisi sequenziale si identificano via via gli elementi che tale guasto può causare.

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Copyright: queste dispense sono state scritte dall'Ing. Sergio Rusconi, revisionate e ripubblicate da Davide Dell'Oro. Precedentemente questo materiale era apparso su il portale trafilatura.it. Questo materiale è di uso pubblico; è possibile ripubblicarlo su altri siti solo citando la fonte e mettendo il link al sito www.expometals.net . Il sapere è di tutti. Non si assumono responsabilità in merito alla correttezza del materiale pubblicato.